In viaggio con Pomodoro&Basilico – Nei dintorni di Ravenna

Finalmente è arrivata la nostra tenda da tetto Columbus! Potevamo quindi noi aspettare prima di partire all’avventura? Assolutamente no! Preparati i bagagli e caricata la macchina, il sabato del weekend di Pasqua, quindi, ci mettiamo in viaggio verso la costa adriatica, con meta un piccolo campeggio a gestione famigliare, nei dintorni di Ravenna.

Ovviamente è facile immaginare che, come noi, abbiano avuto l’idea di concedersi qualche giorno di vacanza anche tante altre persone, perciò il traffico è abbastanza concentrato, portandoci ad avere circa un’ora di ritardo. Il meteo non è dei migliori, infatti prendiamo anche un bell’acquazzone in autostrada, ma si prevedono schiarite, fortunatamente.

Arriviamo al campeggio e scegliamo la piazzola dove sistemarci per i prossimi due giorni. La struttura è semplice, i servizi sono essenziali ma, per una sosta di qualche giorno va più che bene. Fortuna vuole che noi, con la tenda, siamo in una zona separata rispetto agli altri, tutti con il camper: direi perfetto visto che non amiamo essere in mezzo al caos.

Subito, approfittando della tregua dalla pioggia, montiamo il gazebo (tra l’altro si è alzato anche il vento ma, considerato che è la prima volta, siamo più che bravi e veloci ugualmente!), dopodiché scarichiamo la macchina: frigorifero, tavolo, sedie, contenitori con cibo/utensili da cucina/cose dei cani, fornello da campeggio (subito lo colleghiamo alla bombola e controlliamo che funzioni, non si sa mai!), ecc.

Sistemato tutto, decidiamo di andare sul mare e, lasciato il numero di cellulare alla proprietaria del campeggio, con la preghiera di controllare ogni tanto che il nostro gazebo non prendesse il volo con il vento (!), andiamo a Marina di Ravenna per fare quattro passi e rilassarci un po’. Parcheggiamo la macchina e ci incamminiamo verso la spiaggia, attraversando le vie della zona pedonale. Scopriamo così che c’è una manifestazione di street food: dalle bancarelle provengono profumi invitanti ma siamo troppo stanchi per cercare qualcosa di 100% vegetale da mangiare (abbiamo crackers e mela nello zaino).

IMG_6674.JPGPasseggiamo così sulla spiaggia, annusando l’odore del mare portato dal vento che in questa zona è particolarmente forte, infatti ci sono diversi ragazzi che fanno “surf” tra le onde, e ci godiamo finalmente un po’ di sole. Oramai nello stomaco abbiamo una voragine (tra una cosa e l’altra abbiamo saltato il pranzo e sono già le quattro di pomeriggio!). Ci sediamo perciò in piazza nella zona pedonale del porto turistico per mettere qualcosa sotto i denti anche se, tra poco, è già ora di pensare alla cena!

Torniamo al campeggio e ci alterniamo per andare a fare la doccia. Nel frattempo preparo la pappa alle cagnoline, anche loro stanche morte. Dopo aver spazzolato la loro razione infatti cadono in un sonno profondo sotto le loro copertine, all’interno del gazebo: quasi quasi mi fanno invidia, noi dobbiamo ancora mangiare!

IMG_6683.JPGFinalmente però arriva la parte più divertente del campeggio, almeno per me: la preparazione della cena. Prima della partenza ci siamo organizzati decidendo i menù e portandoci tutto il necessario da casa, vino, rum per l’aperitivo e dolcetto compresi! Perché essere lontani da casa e in tenda non vuol dire rinunciare alle golosità! Per la prima sera il menù prevede polenta taragna con sughetto piccantino ai funghi. Mentre preparo la cena, Matteo fa qualche foto, ovviamente dopo aver preparato per entrambi un fantastico cuba libre per ingannare l’attesa. C’è anche la radio portatile, con buona musica che ci tiene compagnia, cosa chiedere di più! Finalmente, quando è tutto pronto, ci sediamo e mangiamo anche noi.

IMG_6686Con la pancia piena e riscaldati dal lauto pasto (e dall’alcool), subito siamo sopraffatti dalla stanchezza perciò raccogliamo stoviglie e pentole e andiamo a lavare i piatti, lasciando le cagnoline addormentate chiuse nel gazebo. Ritorniamo dopo un quarto d’ora e quando rientriamo nella tenda Camilla non c’è: panico! Usciamo e la chiamiamo e, per fortuna, la vediamo subito arrivare: ci ha seguiti all’interno del campeggio intimorita dall’essere lasciata sola in un posto nuovo. È ora di preparare le cagnoline per la notte: le facciamo dormire nel bagagliaio della macchina, dopo averle coperte ben bene (a Raya, la levriera, mettiamo anche un maglioncino di lana come pigiamino, perché soffre il freddo).

Anche per noi è tempo di andare a dormire: sistemiamo tutto nel gazebo, ci cambiamo e ci prepariamo a trascorrere la prima notte nella nostra tenda da tetto Columbus. Il campeggio è un po’ isolato, immerso tra campi e stradine di campagna, perciò si sentono le rane gracidare e lo spettacolo della natura è bellissimo: il cielo è pieno di stelle (ci sono pochissime luci attorno) e la luna fa capolino tra le ultime nuvole. La notte trascorre comunque un po’ agitata per il pensiero dei cani sotto di noi (la prima volta di Raya a dormire nella macchina), ma riusciamo a riposare.IMG_6689.JPG

Poco prima che la sveglia suoni, ricomincia a piovigginare, così decido di alzarmi e andare in bagno. E qui c’è il vero buongiorno del giorno di Pasqua (o dovrei dire “lo scherzo del primo di Aprile”?) perché, quando apro la cerniera della porta del gazebo mi accorgo che il tessuto è strappato, tranciato di netto: come è possibile? Sono ancora assonnata ma subito la mente passa in rassegna le varie possibilità (che qualcuno si sia introdotto per prendere qualcosa? Ma va, la cerniera non ha lucchetti o altro, basta aprila!) e si fa strada pian piano la verità: è stata Camilla. La sera prima, quando è uscita per venire a cercarci, non è passata dalla porta lasciata parzialmente aperta per disattenzione, come pensavamo, ma si è creata un passaggio con i denti e le unghie!

Per fortuna la cerniera si può ugualmente richiudere ma non so come dirlo a Matteo che ancora dorme ignaro di tutto. Sarà l’aria di vacanza ma la prende bene e, risolto con una toppa alla MacGyver, la nostra giornata può finalmente iniziare: dopo colazione (nostra e dei cani) la meta di oggi è il Delta del Po.

Per fortuna il tempo è migliorato e comincia veramente a fare caldo. Viaggiamo verso la nostra destinazione un po’ alla cieca, scegliendo man mano i paesi che ci ispirano sulla mappa e in base al paesaggio. Morale: maciniamo un’altra abbondante ora e mezza di strada, passiamo Comacchio, Mesola e arriviamo a Porto Tolle, il comune più grande del Parco Regionale Veneto del Delta del Po. Si trova nel cuore del Delta del Po ed è completamente circondato dalle acque del fiume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po hanno determinato un territorio composto da tre isole: l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e l’isola di Polesine Camerini.

Giunti a Boccasette subito scopriamo una curiosità su questa frazione: è situata sul 45º parallelo dove una targa ne segnala il passaggio. Siamo a esattamente 5000km dal polo Nord e dall’Equatore!

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Finalmente lasciamo la macchina in un’area camper e ci possiamo sgranchire le gambe dirigendoci verso la spiaggia dove sfocia il Po di Maistra. Passeggiamo fino al punto in cui il fiume sfocia nel mare, la spiaggia è piena di conchiglie, granchi e gusci di molluschi, alcuni ancora pieni e i gabbiani banchettano allegramente. È ora di pranzo perciò ci sediamo al sole e ci godiamo la meritata pausa (crackers e mela, meglio stare leggeri in vista della cena!).

IMG_6705.JPGDopo pranzo ritorniamo sui nostri passi e risaliamo in macchina, decisi a fare tappa a Ravenna. Bella cittadina con un centro storico grazioso, peccato che, essendo Pasqua, fosse pieno di gente all’inverosimile e, con Raya un po’ intimorita e Camilla sempre sulla difensiva, dopo circa mezz’ora capiamo che non fa per noi e decidiamo di rientrare al campeggio.

Lungo la strada del rientro, sui canali, vediamo i ticipi padelloni o “bilancioni”, i capanni da pesca con rete a bilancia utilizzati dei pescatori presso le basi o le zone di cattura fluviali, vallive, lagunari o costiere dell’Emilia-Romagna. La tecnica di pesca utilizzata è quella cosiddetta a “bilancia” oppure quella con il “bilancione”, ossia con grande rete quadra immersa nell’acqua e sollevata periodicamente per raccogliere il pesce pescato.

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Stanchi ma soddisfatti raggiungiamo il campeggio e ci prepariamo per trascorrere un’altra serata tranquilla: doccia, pappa ai cani, e preparazione cena. Questa volta fajitas farcite con hummus, insalatina, pomodori, peperoni, cipolle e fagioli, condite con sale, pepe, tabasco e limone: una bontà! Perdonate le immagini ma, come potete immaginare, il nostro principale pensiero non è fotografare ma mangiare!IMG_6747.JPG

Dopo cena, ci prepariamo per andare a dormire, facciamo fare l’ulima pipì ai cani (a proposito, questo campeggio ha un fantastico campo recintato dove poterli lasciare liberi in sicurezza: bellissimo!), laviamo e sistemiamo piatti e pentole e siamo finalmente pronti per ritirarci nella nostra tenda da tetto.

Il risveglio del terzo giorno è molto piacevole: il sole appena sorto illumina la nostra tenda e ci godiamo così i primi attimi di quella giornata appena iniziata. È tempo di ritornare a casa così, dopo aver fatto tutti colazione, complice il bel tempo, lasciamo i cani a sonnecchiare sull’erba mentre noi smontiamo baracca e burattini.

IMG_6749.JPGDiventiamo sempre più bravi e in poco tempo siamo pronti: paghiamo il campeggio e ci avviamo verso casa. Non vogliamo rischiare di rimanere imbottigliati nel traffico del giorno di festa (Pasquetta), così scegliamo di fare una tappa “pausa pranzo” a Modena: è incredibile vedere come, già in tarda mattinata, l’autostrada in direzione mare sia stracolma di auto, non oso pensare a fine giornata. Pranziamo in un posto molto carino in centro a Modena, cibo buono ma peccato per i tempi di servizio esageratamente lunghi (anche se si fanno perdonare con uno sconto e offrendoci il caffé).

Ripartiamo verso casa e per fortuna il nostro viaggio procede tranquillamente, senza troppi rallentamenti. Poco prima di arrivare a casa, decidiamo di toglierci uno sfizio e ci regaliamo una colomba vegana per chiudere in bellezza (a proposito, ma quanto costano? Sinceramente mi pare un po’ eccessivo il prezzo ma, va beh, per una volta ci può stare!) e rientriamo a casa verso le otto di sera, veramente esausti.

La nostra mini vacanza è terminata e possiamo tirare le somme di questo weekend. La meta è stata scelta “obbligatoriamente” per le condizioni meteo. Purtroppo, secondo noi, il nostro itinerario si è rivelato un po’ impegnativo per i giorni a disposizione e, alla fine, la stanchezza si è fatta sentire…per fortuna però è andato tutto bene, esattamente come immaginato. Tutte gli oggetti e accessori che abbiamo comprato per i nostri viaggi (frigorifero, fornello, tavolo ecc.) hanno funzionato alla perfezione e ci hanno permesso di rilassarci quel che bastava per rendere l’esperienza, in fin dei conti, positiva. La tenda da tetto si è riconfermata fantastica e comoda e, sinceramente, non vediamo l’ora di rimetterci in viaggio….magari questa volta scegliendo una meta più vicina!

Spero l’articolo vi sia piaciuto e sia riuscita a trasmettervi le emozioni provate in questo weekend di inaugurazione dei nostri viaggi! Prossimamente sul mio canale YouTube pubblicherò anche il video.

A presto e…buon viaggio!

 


 

Finally our Columbus roof tent has arrived! So could we wait before leaving for our adventure? Absolutely not! Prepared the luggage and load the car, on Saturday of the Easter weekend, then, we travel to the Adriatic coast, with a small family-run campsite as a destination, near Ravenna.

For those who speak English, and would like more information, contact me!

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